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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Tutto cambia, se non cambia è finto

"Niente rimane uguale a prima." "Peccato." No non è un peccato, vi spiego. Ieri è stata una giornata molto particolare, bella e triste nello stesso momento, come lo sono spesso le giornate di fine agosto. Sai che l'estate è finita, senti nell'aria l'odore di settembre. I temporali estivi ora lasciano sul marciapiede le castagne matte strappate agli ippocastani. I bambini le strisciano sul cemento per aprirle senza pungersi finché il frutto lucido non appare. Sul cammino incontri le strisce di polpa verde che, asciugando, prendono il colore marrone bruciato delle foglie secche. Tutto mi parla dell'autunno imminente, ma io non riesco ad essere triste per l'estate che se ne va. Giusto un pizzico di malinconia, il leggero rimpianto per le cose che non ho potuto fare, insieme ad una strana eccitazione. L'autunno è la vera prima stagione dell'anno e io sto per ricominciare.  Gli ultimi sette mesi sono stati per la nostra famiglia un

Non è tardi per dare più tempo ai nostri ragazzi

Quando esco dal lavoro la sera, sono consapevole che i miei figli sono a casa già da tre ore, probabilmente seduti scompostamente in salotto col telefonino in mano, annoiandosi e svuotando il cervello, con la nonna inconsapevole complice degli inevitabili danni che questo isolamento comporta. Il prossimo anno non sarà meglio, la mia figlia più grande uscirà da scuola prima di pranzo e tornerà da sola a casa, dove l'aspetteranno le tagliatelle in un piatto riscaldato mentre io continuerò a consumare i miei pasti da sola in ufficio. Due solitudini che magari consoleremo chiacchierando su whatsapp , se lei non preferirà invece chattare con le nuove amiche delle medie. Si pensa che i ragazzi ormai cresciuti non abbiano bisogno di molto lavoro di cura e che possano essere lasciati a casa da soli senza pericolo. Sicuramente non si daranno fuoco e non ingeriranno accidentalmente detersivo per piatti, ma che pomeriggi possono avere? Già li immagino passare tutto il giorno ascoltando le v

Back to reality - Limitare lo screen time

Qualche giorno fa, mentre mi recavo al lavoro mi ha colpito il comportamento di un ragazzo in attesa dell'ascensore. Era ben vestito, bancario probabilmente o qualche lavoro che richiede un rapporto col cliente, e immerso nella consultazione del suo cellulare. Sentendomi arrivare ha alzato lo sguardo verso di me, ha chiaramente intuito che stavo per salutarlo, quindi ha abbassato in fretta lo sguardo sul suo dispositivo mobile. Riconnettendosi lontano da qui . Ho pensato alle decine di persone che passano dallo stesso ascensore ogni mattina e che spesso saluto. Persone che incontro regolarmente, di cui non so nulla e che non sanno niente di me, ma che per il solo fatto di condividere il luogo di lavoro o il bar della colazione, rispondono al mio saluto o scambiano due parole veloci prima di entrare nell'enorme palazzo di vetro e metallo. Connessioni al reale. Cose che accadono qui e ora . Salve, buongiorno. Freddino oggi eh? Good morning. Che caldo, speriamo che piova... Bu