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4 strategie per ritrovare la calma nel caos

Quando torno a casa la sera, spesso quello che trovo dietro la porta è un ambiente rumoroso e caotico, con i bambini allo stato brado, la TV ad alto volume, i giocattoli come un percorso ad ostacoli dall'ingresso al divano e la nonna chiusa in cucina per evitare ogni forma di contrasto coi nipoti.

Una delle battaglie più dure da affrontare nella vita quotidiana di una mamma sola è quella contro il caos. E se per gli oggetti e la pulizia possiamo apprendere tecniche di space clearing e organizzazione, calmare pargoli bercianti può diventare un'attività frustrante e faticosa.
Senza contare che la nonna nel frattempo potrebbe aver rivoluzionato l'intera disposizione interna dei nostri pensili.

Tuttavia, malgrado quel che trovo al rientro dal lavoro non sia l'ideale premessa ad una serata tranquilla, restare una madre calma è ancora una delle mie priorità.
Non c'è nulla che assomigli al concetto che ho di felicità, come trascorrere una bella serata con i miei figli ed il mio compagno, perciò potete ben capire quanto mi impegni a ricercare modi efficaci  di riportare la calma in casa ed in me stessa.

Routine 

Avere delle abitudini abbastanza regolari mi permette di tenere sotto controllo l'esuberanza dei ragazzi che, quando arrivo a casa la sera, si trasforma spesso in litigi e confusione.
Entrambi sanno che quando arrivo devono interrompere le loro attività e scendere in salotto. Il rituale prevede che mi raccontino la loro giornata e le difficoltà che hanno incontrato, il racconto non è libero, perché se chiedete ad un bambino com'è andata la giornata, lui vi risponderà "bene" e chiuderà il discorso lì per tornare a fare quello che avete interrotto.
Sono solita fare domande "pittoresche" che richiedono una loro elaborazione e alle quali non è possibile rispondere in maniera evasiva. Con il più piccolo, che ancora frequenta le elementari, faccio domande del tipo:
  • allora oggi chi è stato il più birbone a scuola?
  • a pranzo c'erano ancora le orribili polpette?
  • oggi Andrea è venuto con l'autobus?
  • a ricreazione avete giocato a calcio?
Ognuna delle domande scatena un racconto lunghissimo, toccando anche altri argomenti, e io posso intervenire chiedendo tutto quello che mi interessa.
A mia figlia, che ormai va alle medie, posso invece chiedere se è andato tutto bene, quali materie aveva e se ha terminato i compiti. La prima cosa che affrontiamo è sempre se ci sono cose che non ha capito a scuola o nei compiti e che vuole approfondire con me. Le ho dato un blocco note per appuntare tutte le cose che non riesce a completare in autonomia in maniera che ci guardiamo subito e non debba finire i compiti dopo cena.
Queste semplici attività sono normalmente sufficienti a calmare confusione e rumore, si tratta di realizzare una connessione che i bambini percepiscono e accolgono con gioia.
A quel punto mi faccio aiutare con la tavola e la cena, cerchiamo se possibile di fare a rotazione, ma il loro aiuto deve comunque esserci per abituarli a collaborare alle faccende domestiche.
Questa è la mia routine serale, ce ne sono anche al mattino, per il ritorno da scuola e per l'ora del pigiama, ma certamente ogni casa ne ha di diverse e tutte funzionano bene.
Abitudini quotidiane come la favola della buonanotte, le coccole del mattino, la passeggiata dopo la scuola, a tavola senza Tv o sedersi vicino per i compiti sono abitudini che comunicano ai nostri figli quanto teniamo a loro.
A distanza di quarant'anni ricordo ancora con tenerezza quando mia mamma faceva spazio in cucina per il mio quaderno dei compiti, perché mi voleva vicino a sé. Un'abitudine che ho mantenuto anche da grande, quando ormai lei non poteva essermi d'aiuto con le formule di elettronica, ma la sua presenza rendeva lo studio più lieve.
E' efficace perché, anche se può sembrare che stabilire delle abitudini fisse sia una limitazione alla creatività e alla libertà, queste agiscono sui bambini in modo positivo:
  • I bambini sono più cooperativi se sanno cosa succederà nell'immediato futuro
  • Il senso di stabilità generato dalle abitudini rassicura i bambini che possono prevedere quando i loro bisogni (sonno, cibo, conoscenza...) verranno soddisfatti
  • Il loro corpo si abitua al ritmo instaurato, saranno stanchi o affamati agli orari previsti e non dovremo improvvisare pasti e riposi
E' facile capire come ognuno di questi punti contribuisca a creare un ambiente più sereno.

Relax

Un altro modo che amo utilizzare per ritrovare la pace, efficace sopratutto quando i bambini si azzuffano o litigano per quelle incomprensibili ed inevitabili  rivalità tra fratelli, è il momento di abbraccio calmante sul divano.
Propongo di guardare qualcosa insieme alla TV, di solito uso una formula tipo "Ragazzi, state facendo un sacco di rumore e io sono a pezzi, possiamo rilassarci un attimo tutti e tre insieme?" poi faccio loro scegliere un film o un cartone e ci accoccoliamo sul divano, io in mezzo a loro. Mentre li circondo con le braccia, pronuncio la formula magica: "Sono sicura che il paradiso è così." 
Se è tardi, la stessa scena si svolge nel lettone con un libro da leggere. Io leggo e loro ascoltano stretti abbracciati a me. Anche se mia figlia è ormai una ragazzina e preferisce leggere un libro in camera sua, al momento"coccole nel lettone" non rinuncia mai, ed io lascio volentieri che torni bambina per un po'.
Naturalmente il patto è chiaro: per dormire si torna ognuno nel proprio letto. Non li ho mai abituati a dormire con me nemmeno nei brutti tempi della separazione da loro padre ed ora non fanno mai storie per andare in camera loro quando arriva l'ora. Entrambi dicono di dormire meglio nei loro letti e sono convinta che sia così.
Se i bambini hanno la sicurezza del nostro amore, saranno naturalmente più calmi e tranquilli. Non è strano che saltino e corrano e schiamazzino tutto intorno, stanno crescendo e quello è il loro modo di allenarsi, tuttavia anche quando li rimproveriamo e stabiliamo dei limiti, dobbiamo cercare sempre di essere gentili e non umiliarli. Diciamo loro regolarmente quanto li amiamo, rassicuriamoli che se anche li rimproveriamo li amiamo comunque, coccoliamoli, abbracciamoli e teniamoli vicini fintanto che ce lo lasciano fare. Non c'è nulla che calma e tranquillizza come un abbraccio.

E' efficace perché l'abbraccio, il tempo dedicato al rilassamento, il silenzio insieme rappresentano per i bambini momenti di intimità esclusiva. E' come se ci staccassimo dal mondo per dedicarci solo a loro e in fondo un abbraccio è proprio questo, anche se dura pochi secondi. Sono momenti in cui i figli si sentono al sicuro e percepiscono tutto l'amore che proviamo per loro.


Il gioco autonomo

Come molti bambini, anche i miei hanno l'abitudine ad interessarsi ad un nuovo giocattolo solo per pochi giorni (se non ore) e poi abbandonarlo. La fine dei giocattoli, specialmente quelli che arrivano a Natale e per i compleanni, è quella di restare nuovi e in solitaria attesa nella "stanza degli orrori" (avete anche voi la camera-magazzino dove quel che entra non ne esce mai più vero?)
Ebbene, poiché ogni oggetto di quella stanza non viene mai del tutto dimenticato, ma ricordato ad ogni giro per casa, uno dei metodi che utilizzo per distrarre i ragazzi dai litigi o dal caos indisciplinato è quello di proporre uno di questi giochi finiti nell'oblio.
Fra i giochi autonomi che hanno per noi maggiore efficacia ci sono sicuramente quelli in campo artistico, come il disegno, il colouring e altre forme di espressione artistica che si possono suggerire ai ragazzi. Questo tipo di attività ha il vantaggio di poter essere utilizzata anche con ragazzi più grandi che ormai non sono più interessati ai giocattoli.
Con questi tipi di attività cala il silenzio, e per qualche ora si realizza il miracolo del gioco autonomo e concentrato.

E' efficace perché ritrovare un gioco dimenticato è come riceverne uno nuovo, ma senza l'eccitazione della scoperta. I bambini sanno già come utilizzarlo, non saltellano a destra e sinistra per la contentezza, ma si concentrano nel gioco, felici di averlo ritrovato.
In questo caso il gioco è una distrazione, ma con un'accezione del tutto positiva, perché va a distrarli dalle attività che generano caos e litigi.
In generale qualsiasi attività che favorisca il gioco in autonomia contribuisce a stabilire la calma, perché costringe il bambino alla concentrazione e, nel caso di litigi fra fratelli, li separa in maniera silente e senza costrizione.

Il gioco di ruolo

Quando riesco a rientrare presto, se la situazione in casa è davvero caotica, un buon tè preparato alle sei del pomeriggio ha la capacità di raccogliere i bambini seduti intorno ad un tavolo. Non so che magia sia compresa in quell'infuso dorato, ma nel berlo insieme i ragazzi sono silenziosi e conversano amabilmente con me. Ci raccontiamo della giornata come veri ladies and gentlemen  e spesso prendiamo la decisione di proseguire il dopocena con una partita a carte o ad un gioco in scatola.
Utilizzare i giochi da tavolo è sempre un'ottima soluzione se si è attenti a scegliere un gioco dalle dinamiche divertenti per grandi e piccini. Il mio consiglio è di non scegliere giochi con una durata troppo lunga, 20-40 minuti sono sufficienti, e non facilmente prevedibili, nel Monopoli ad esempio il primo che accaparra molti terreni è il quasi sicuro vincitore, rendendo la partita poco entusiasmante. Si deve invitare al rispetto delle regole con fermezza e gentilezza, altrimenti il caos torna in breve tempo, ma trovarsi tutti insieme attorno ad un gioco ha un effetto estremamente positivo per i ragazzi.

E' efficace perché questo momento è una specie di recita dove ognuno interpreta un'altra persona, nel nostro caso elegante e posata, che si gusta un buon tè sotto al Big Ben. Uscire temporaneamente dai nostri ruoli per interpretarne di nuovi richiede molta concentrazione e il caos si placa immediatamente, soprattutto perché le regole del gioco impongono proprio che si diventi qualcun altro rispetto al bimbetto capriccioso di pochi minuti prima.
Lo stesso fenomeno accade con qualsiasi gioco di interpretazione in cui si riesca a coinvolgerli, naturalmente a me diverte molto e partecipo con piacere.
Il gioco in scatola invece richiede, per essere giocato bene, il rispetto delle regole e dei componenti della scatola. Introdurre regole in forma di gioco è un approccio indiretto per insegnare il rispetto di cose e persone e a lungo termine gli effetti sono davvero positivi.



Ogni madre ha metodi differenti per calmare i ragazzi e trascorrere in serenità il tempo dentro casa, in estate per esempio propongo loro di andare fuori a giocare con le biciclette, lo skate o i roller, ma non è un'opzione sempre praticabile.
Qualche amica mette su della musica rilassante, ma coi miei figli non funziona e anzi ha l'effetto opposto. Altre spiegano con fermezza che mamma ha bisogno di un minuto di pace e silenzio, ma anche questo con noi non funziona.
Sicuramente ognuno ha il suo metodo per riportare la pace in casa e tutti sono validi se raggiungono  lo scopo di trascorrere del buon tempo insieme.

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