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Visualizzazione dei post da 2016

Fra Natale e Capodanno

Una cosa è certa, le vacanze scolastiche sono faticose. Perché le agognate vacanze non sono mai per i genitori, che nella migliore delle ipotesi escono dal consueto trantran casa-lavoro per dedicarsi al trantran casa-figli o che invece continuano a lavorare con il problema aggiuntivo di trovare qualcuno cui delegare la cura dei figli. Impensabile una baby sitter per tutto questo tempo, non restano che le zie single o le nonne che con la scusa della vacanza vizieranno i nipoti di dolcetti e lunghe dormite, così quando finalmente godremo di due o tre giorni di ferie, dovremo normalizzare una situazione ormai disperata fatta di calzini e merendine sparite tra i cuscini del divano e macchinine assassine parcheggiate sulle scale. Le vacanze natalizie sono una faccenda da duri. Gioiose, eccitanti, spirituali, ma oltremodo stressanti. Ci ritroviamo indaffarati, con badget assottigliati e una lista di cose da fare ormai fuori controllo. Anche i nostri figli sono fuori controllo , con

Allontanarsi dalle persone tossiche

Continuo la serie sulla semplificazione della vita alla voce del verbo "lasciare" focalizzandomi sulle persone tossiche . Sono così definite quelle persone che avvelenano la vita degli altri con il loro atteggiamento negativo, rendendola molto più complicata di quello che è. Vivendo in un contesto sociale, abbiamo una vera necessità di relazionarci agli altri, ma così come le amicizie e gli affetti possono essere per noi un conforto, tranquillizzarci ed aiutarci a superare le difficoltà, è pure vero che altri possono rovinarcela, volontariamente o inconsapevolmente, ferirci ed innervosirci al punto tale da indurci in errore o ridurre le nostre capacità. Se vogliamo semplificarci la vita, è necessario saper individuare e allontanare questo tipo di persone. Vittime e vampiri Sicuramente conoscerete persone che parlano sempre ed esclusivamente di loro stesse e distolgono la nostra attenzione da ogni cosa tranne i loro problemi . Se hanno stretto con noi un legame anche

La creazione del tempo

Quando un paio di mesi fa introdussi in agenda la Banca dei pasti , non avrei mai creduto che avrebbe avuto un effetto cascata sulla tranquillità della famiglia. Così in questi giorni mi sto chiedendo se non sia possibile fare qualche altro cambiamento nelle nostre abitudini per risolvere quei momenti caotici della vita familiare che riescono a rovinare intere giornate. Al mattino per esempio In un mondo ideale la famiglia si sveglia, si aprono tende e finestre e il sole illumina i volti dei piccoli che si stiracchiano e danno il buongiorno. Ci si alza in una danza magica in cui nessuno ostacola l'altro in bagno o in cucina, i bambini si vestono e rassettano la loro camera, gli adulti fanno il caffè. Come d'incanto i bambini hanno le scarpe, sono perfettamente pettinati e fanno colazione chiacchierando sottovoce, poi indossano i giacchetti e mi aspettano alla porta per recarsi a scuola. Grandioso. Ma non funziona così. Pur essendo perfettamente in grado di lavarsi e ves

Abbandonare le cattive abitudini: rinunciare alle distrazioni

Come molte persone ammetto di essere vittima di una miriade di distrazioni. A casa, nel poco tempo che riservo alla cura domestica e alla cucina, sono continuamente interrotta dai miei figli che pretendono attenzione nelle poche ore che trascorriamo insieme.  Al lavoro le richieste dei colleghi, le email, le urgenze, interrompono anche le attività più importanti. Infine, adoro le serie TV, perciò cosa altro aggiungere? Una gran parte delle nostre distrazioni sono comunque determinate da attività che non hanno nulla a che fare con quelle che stiamo eseguendo: al lavoro ad esempio siamo distratti dalle notifiche di email aziendali, ma anche da quelle del nostro cellulare. A casa, mentre i bambini reclamano la nostra attenzione, restiamo incollati allo smartphone per rispondere all'ennesima chat di WhatsApp. Avete notato come ormai nemmeno ad una cenetta romantica i partecipanti rinuncino a controllare lo schermo del telefonino? Abbandonare la pessima abitudine di distrarci sem

E' quel periodo dell'anno

Solo un mese alla Vigilia di Natale. Alberi di luci. Statuine, renne e stelle. Bambini festanti. Finestrine da aprire ogni mattina. Campanellini. Pacchetti. Fiocchi. E ansia. Lavoro triplicato. Le pulizie. La gente in casa. Zie che non vedi da almeno un anno che scansionano i ripiani alla ricerca del granello di polvere. La fatica di gestire i figli fuori da ogni routine. Il lavoro che (mannaggia!) fino al 24 non fa che aumentare in ufficio. I piani ferie. Le nonne che devono bollire il brodo se no come si fa. Eppure le festività dovrebbero essere il momento per ritrovare il buono della vita e il tempo per esserne grati . Gustare pranzi a tre portate invece della minestrina veloce del mercoledì, e poi arrosti, tagliatelle e cappelletti, il brodo sincero, la salsa verde e il tiramisù. Riunirsi attorno ad un tavolo con la nostra famiglia e trascorrere il tempo mangiando, chiacchierando e trovando qualcosa da fare tutti insieme dopo. Trascorrere le feste secondo la tradizione,

Abbandonare le cattive abitudini: uscire dalla zona di confort

Com'è andato l'esercizio della volta scorsa?  Quali voci componevano la tua happy list? Quali sono le cose che renderebbero eccezionale la tua vita? La domanda più importante però è: perché non cominciare subito? Perché la vista di nuovi orizzonti ci spaventa. Cercando una definizione di confort zone troviamo il concetto di una zona, fisica o mentale, dove agiamo senza stress e paura, dove ci sentiamo a nostro agio, rilassati e in cui agiamo senza ottenere particolari successi o prestazioni , ma in tranquillità. Chi non vorrebbe vivere così? Dipende tutto dalla dimensione della zona. Molti anni fa conobbi una signora, né vecchia né giovane, un po' come me tra dieci anni. Viveva in una casetta di due piani con la figlia che si occupava di ogni sua necessità in quanto da anni aveva deciso di non uscire più in là del cancello che chiudeva il piccolo cortile. Lei stava bene così. Non aveva mai avuto una vita particolarmente interessante, non guidava né andava in bic

Calm down activity in famiglia

I bambini sanno istintivamente molte cose che noi adulti abbiamo dimenticato. Una delle tante è quanto rilassante e liberatorio sia il colorare delle sagome prestampate. Negli ultimi anni sono stati pubblicati moltissimi libri del genere colouring pages per adulti. Si tratta di disegni in bianco e nero da colorare, abbastanza complessi o scrabocchi ( doodles) , con un soggetto specifico o di tipo astratto. Sono appassionata di  zentangle  da qualche anno e nella mia bacheca su Pinterest raccolgo i soggetti più interessanti che prima o poi mi deciderò a stampare e colorare. Mi piacciono particolarmente i soggetti della Dover Publications . Ecco uno dei miei zentangle Ebbene, ieri sera i miei figli li hanno visti e mi hanno chiesto di stampargliene qualcuno. E così, prima una poi l'altro, il tavolo della sala è diventato un laboratorio di colouring pages dove due adulti e due bambini in un silenzio a tratti surreale, si dedicavano a questa attività. Gatti, finghi

Abbandonare le cattive abitudini: la ricerca della perfezione

Nel post precedente ho introdotto le quattro azioni per semplificarsi la vita: lasciare, focalizzare, meditare, risparmiare. Vorrei partire da quella che potremmo ritenere più "facile" da realizzare: lasciare le cattive abitudini. Non cambierai la tua vita se non cambi qualcosa della tua giornata. Il segreto del successo si basa sulla quotidianità. - Shelby Una volta riconosciuta un'abitudine come negativa verrà naturale decidere di abbandonarla, ma in pratica, lasciarla sarà molto più difficile dell'intenzione di farlo. Un buon metodo è concentrarsi su una sola cattiva abitudine alla volta e modificare il nostro comportamento imponendoci di non ricaderci per un numero finito di giorni prima di passare alla successiva. Lasciate passare da 7 a 20 giorni , vedrete che diventerà una buona abitudine non ricaderci più. A proposito: com'è andata con la piccola sfida del post precedente ? Iniziamo dunque ad abbandonare alcune abitudini sicuramente dannose e

Semplificare la vita

Uno delle maggiori difficoltà che incontro come madre, lavoratrice e house keeper, è rendere produttiva la mia giornata in modo da non sprecare tempo e avere comunque dei momenti di relax per me e per la famiglia. E' chiaro che se una giornata è di 24 ore, il massimo che potremo fare, anche togliendo tempo al sonno, sarà disporre di 24 ore da riempire con le nostre attività. Purtroppo se concepiremo il tempo come un contenitore "da riempire" con le nostre mille-e-una attività, lo troveremo sempre insufficiente e per questo preferisco pensare al tempo come a qualcosa "da gestire" . Lo so, quando parlo di organizzare il tempo, davanti agli occhi scorrono agende, calendari, planner, bullet journal, to-do-list... immancabile il ricordo di odiosi diari di scuola e orari delle lezioni, bidelle che spingono in aula e campanelle che suonano. Pianificare per troppe persone è sinonimo di prigione, limitazione della libertà, costrizione dell'istinto e della fa

I 5 falsi miti sull'urlare ai bambini

Sono una mamma che urla. Una mamma affettuosa, protettiva e fisica. Adoro i miei figli, li mangerei di baci se non desse loro fastidio, ma gli urlo contro. Quando li rimprovero alzo la voce. Quando percepisco in loro lo scherno, quando si azzuffano l'uno con l'altra, quando si provocano. Il nervosismo sale così alto che urlo per fermarli e a volte dico cose di cui mi pento. Solo a me succede? Ho scritto una serie di articoli sull'argomento e quando applico le modalità che io stessa descrivo, tutto va bene: raggiungo lo scopo senza dover urlare. Ma sono indicazioni che riesco a seguire quando sono serena, quando la stanchezza non ha preso il sopravvento . E' impossibile per me riuscire a seguirle quando mi sento sopraffatta dalla frustrazione di una giornata infernale o quando la vita decide di darmi del suo peggio. E quando succede il senso di colpa mi distrugge. Sono dunque una pessima mamma? Sono domande che mi ripeto ogni volta, e questa pagina   mi è stata

Problem solving per ragazzi - Parte 4: Allenarsi alla soluzione

E' arrivato il momento di uscire e non ha le scarpe o non è pettinata. Le sto facendo il countdown dei minuti da quando si è alzata.  Come posso insegnarle a fare da sola, a svolgere i semplici compiti del mattino senza doverglieli ripetere ogni minuto?  Come posso farle capire che può cavarsela senza che le spiani la strada passo dopo passo? Finalmente è andata a scuola. Posso sistemare velocemente la casa prima di andare in ufficio. Il suo armadio è aperto (penso a quante volte le dico di chiuderlo per non farci dormire i gatti) e la luce è rimasta accesa. La spegno dicendomi che per fortuna non sono uscita subito e che - mannaggia! - le ho detto almeno un milione di volte di spegnerla quando esce. Per gestire meglio la routine del mattino ho trovato una soluzione piuttosto pratica con delle to-do-list, ma non tutti i problemi sono circoscritti alla casa e prevedibili come un ritardo a scuola. Quello che vorrei è sviluppare nei miei figli la consapevolezza di cosa