Dopo l'ennesimo trasferimento di ufficio, oltre a confrontarmi con la consueta carenza di penne, matite e fondamentali appunti degli schemi di analisi andati perduti per sempre col trasloco, ricomincia la lotta per l'aria condizionata, le tende e la posizione delle attrezzature.
La collega freddolosa ha capitolato e oggi l'aria condizionata è rimasta accesa abbastanza a lungo da evitarci il mal di testa e l'ascella pezzata. I colleghi lato est combattono nelle ore pomeridiane la loro lotta impari contro i riflessi del monitor, mentre gli stagisti lato ovest non hanno ancora deciso dove piazzare il computer: meglio sulla scrivania sacrificando lo spazio a gadget e appunti o meglio sotto il tavolo rischiando un blocco del disco per la polvere che si accumulerà prima della prossima pulizia stagionale dei pavimenti?
Spostandoci dal piano commerciale al piano dei tecnici abbiamo subito una serie di cambiamenti che non ho ancora deciso se in meglio o in peggio. La cosa che più salta all'occhio è che adesso possiamo vestirci normali. Per i ragazzi non cambia granché, ma per noi femminucce lavorare lontane da marketting e direzione si traduce in un netto risparmio in guardaroba.
L'ufficio adesso è più piccolo, ma in compenso ha più postazioni. Da un team di quattro siamo ora in sei persone e con il ridimensionamento del locale l'effetto stalla si fa più evidente: è una stanza a triangolo isoscele con i lati maggiori verso l'esterno, ovviamente vetrate. Sul lato irraggiato dal sole del mattino trova posto lo sviluppo, nel lato assolato al pomeriggio lavorano il CQ e un tesista con incarico temporaneo. Io per non sapere né leggere né scrivere mi sono piazzata nell'unico metro e mezzo di parete interna, magari non ho una gran vista (muro grigio e vetro smerigliato) ma almeno non crepo di caldo o freddo. Perché quello che sudiamo adesso, lo sconteremo con i geloni nel prossimo inverno. Nel suo piccolo l'ufficio ha ben quattro bocchettoni dell'aria condizionata che ci assicurano una bella cervicale a fine giornata e una certa dose di battibecchi durante le ore lavorative, l'estensione delle vetrate inoltre consente una divisione piuttosto democratica dei riflessi sul monitor. eil motivo per cui non abbiano mai lavato le finestre è che lo sporco delle intemperie dell'ultimo inverno ci aiuta a preservare gli occhi da un eccesso di luce. E poi non lamentiamoci della polvere per terra e delle ragnatele dietro le tende: lo sapevano che appena insediati lì dentro non saremmo stati soddisfatti della disposizione e tempo due giorni ci saremmo inginocchiati strisciando sotto le scrivanie per staccare e ricollegare tutti i cavi. Perché sprecare acqua e sapone quando si ottiene lo stesso risultato con gonne e pantaloni dei dipendenti? L'ufficio logistica non smette mai di stupirci.
La collega freddolosa ha capitolato e oggi l'aria condizionata è rimasta accesa abbastanza a lungo da evitarci il mal di testa e l'ascella pezzata. I colleghi lato est combattono nelle ore pomeridiane la loro lotta impari contro i riflessi del monitor, mentre gli stagisti lato ovest non hanno ancora deciso dove piazzare il computer: meglio sulla scrivania sacrificando lo spazio a gadget e appunti o meglio sotto il tavolo rischiando un blocco del disco per la polvere che si accumulerà prima della prossima pulizia stagionale dei pavimenti?
Spostandoci dal piano commerciale al piano dei tecnici abbiamo subito una serie di cambiamenti che non ho ancora deciso se in meglio o in peggio. La cosa che più salta all'occhio è che adesso possiamo vestirci normali. Per i ragazzi non cambia granché, ma per noi femminucce lavorare lontane da marketting e direzione si traduce in un netto risparmio in guardaroba.
L'ufficio adesso è più piccolo, ma in compenso ha più postazioni. Da un team di quattro siamo ora in sei persone e con il ridimensionamento del locale l'effetto stalla si fa più evidente: è una stanza a triangolo isoscele con i lati maggiori verso l'esterno, ovviamente vetrate. Sul lato irraggiato dal sole del mattino trova posto lo sviluppo, nel lato assolato al pomeriggio lavorano il CQ e un tesista con incarico temporaneo. Io per non sapere né leggere né scrivere mi sono piazzata nell'unico metro e mezzo di parete interna, magari non ho una gran vista (muro grigio e vetro smerigliato) ma almeno non crepo di caldo o freddo. Perché quello che sudiamo adesso, lo sconteremo con i geloni nel prossimo inverno. Nel suo piccolo l'ufficio ha ben quattro bocchettoni dell'aria condizionata che ci assicurano una bella cervicale a fine giornata e una certa dose di battibecchi durante le ore lavorative, l'estensione delle vetrate inoltre consente una divisione piuttosto democratica dei riflessi sul monitor. eil motivo per cui non abbiano mai lavato le finestre è che lo sporco delle intemperie dell'ultimo inverno ci aiuta a preservare gli occhi da un eccesso di luce. E poi non lamentiamoci della polvere per terra e delle ragnatele dietro le tende: lo sapevano che appena insediati lì dentro non saremmo stati soddisfatti della disposizione e tempo due giorni ci saremmo inginocchiati strisciando sotto le scrivanie per staccare e ricollegare tutti i cavi. Perché sprecare acqua e sapone quando si ottiene lo stesso risultato con gonne e pantaloni dei dipendenti? L'ufficio logistica non smette mai di stupirci.
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