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Scandinavia #3 Oggi vorrei spendere due parole su alcuni preconcetti in fatto di Norvegia e cibo. Siamo partiti con l'avvertenza che in Norvegia avremmo mangiato da schifo: roba insipida, sardine a colazione, solo pesce. Dunque: innanzitutto la Norvegia è una nazione che ha una grande consapevolezza della povertà della sua tradizione culinaria. Perciò adesso che non è difficile muoversi nel mondo, gli alimenti preferiti dai norvegesi sono pasta e pizza (falli scemi!) dunque se proprio il salmone vi schifa non ci sono problemi a mangiare. Inoltre da quello che ho visto, le pizzerie fanno una pizza del tutto simile alla nostra nell'aspetto e nel profumo, anche se si rimane un po' sconvolti dalla farcitura di quelle surgelate che si trovano nei supermercati (mai assaggiata la pizza al pollo?) La seconda preferenza dei norvegesi va alla bistecca, perlomeno nei ristoranti, perciò la storia del pesce è del tutto sopravvalutata.
Naturalmente per quanto riguarda la cena, perché a pranzo, da quanto abbiamo visto, impera il panino, con una scelta praticamente infinita di salsicce (che sarebbero dei wurstel pieni zeppi di conservanti). I famosi panini di pesce del mercato di Bergen sono solo uno specchietto per turisti: i pescatori se ne vanno nel chioschetto dei gelati che vende anche hot-dog a prezzi decisamente più competitivi. E poi, scusate, ma non vi fa senso mangiare un panino al balenottero? No, quella della caccia alle balene NON E' una leggenda, la fanno davvero.
Fino a questo punto, insomma, ho parlato del cibo non norvegese mangiato dai norvegesi, ma noi in quanto turisti, abbiamo fatto alcuni esperimenti locali. La colazione, innanzitutto: negli alberghi la colazione comprende le sardine quanto le brioches. Fate conto di mettere tutto il necessario di una colazione italiana, più una inglese, più una scozzese, più una norvegese (che sarebbero acciughe in agrodolce e strani formaggi) tutti allineati nello stesso buffet. Una meraviglia. Ci si può sbizzarrire a scelta e quantità, nessuno vi fermerà fino alle dieci o alle undici. Il pasto successivo che vi chiederà lo stomaco sarà verso le quattro del pomeriggio, o forse dopo. E se non si sta in hotel? Nessun problema: con poche corone (rispetto allo standard di prezzi correnti) la maggior parte degli alberghi sarà felice di avervi a colazione. E se non c'è un hotel? Vabbè, noi ci siamo comprati dei boller, del succo d'arancia e del Gudbrandsaltost. I boller sono delle gustose e soffici paste fatte con farina, margarina (ahimé usano solo quella, ma io le faccio col burro) e cardamomo, un'introvabile quanto aromatica spezia. Ce ne sono di tutti i tipi e forme, farciti con crema, cocco, uvetta eccetera: gli skillerboller, i miei preferiti, sono quelli che gli svedesi chiamano Kannellboller, hanno la forma di girella e sono farciti con zucchero e, per l'appunto, cannella (li trovate all'IKEA, in formato mignon).
Il Gudbrandsaltost è un formaggio piuttosto tenero (sembra gommoso per la verità) che è piuttosto gustoso se mangiato con il pane soffice (condito di margarina, naturalmente) che si trova in tutti i supermercati e le panetterie norvegesi. Sarete sorrpresi di vedere quanti tipi diversi di pane si trovano in Norvegia, anche se purtroppo tutti soffici di margarina... Questo formaggio è tipico delle isole Lofoten ed è fatto con latte di capra, panna e caramello, perciò ha un colore nocciola piuttosto intenso e non sembra un formaggio, ma lo trovate nel frigorifero dei formaggi e lo riconoscete perché la confezione è un parallelepipedo che sembra un mattone (e pesa come un mattone) con due signore in abito fiammingo che si passano qualcosa in mano (latte e zucchero, immagino). A noi è piaciuto.
Per il resto, se avete intenzione di fare la spesa, resterete abbastanza delusi: i formaggi sono piuttosto insipidi e vanno per la maggiore quelli quark aromatizzati con aglio, arancio eccetera. Le carni contengono sempre conservanti, anche quelle congelate. Il pesce ha delle forme strane: troverete ad esempio i fiskboller (polpette di merluzzo o roba simile) e delle frittelle di pesce e patate che si possono consumare così come sono. Ci sono anche delle "piadine" di farina di patate, ma hanno un gusto dolce-amaro, ho visto che vengono mangiate farcite con panna acida e cannella, probabilmente per compensare. Le ho assaggiate sia in quel modo che come pane: si mangiano, anche se non sono il massimo, perlomeno non hanno margarina (ma di solito hanno del conservante).
In definitiva tutto il cibo norvegese ha un insipido sapore dolciastro e se si decide di provare la loro cucina a un certo punto verrà voglia di salato e si cadrà nella tentazione degli hot-dog e delle patatine. A proposito: l'odore che si sente in praticamente tutte le città della Norvegia è quello della paprika con cui sono condite le patatatine fritte e il kebab venduti praticamente ad ogni angolo di strada.
Non tutto il pesce che si compra è cattivo, naturalmente: il salmone per esempio è molto simile a quello che mangiamo in Italia, anche se loro lo preferiscono aromatizzato con foglioline di finocchio, piuttosto indicato secondo me. Un panino con il salmone sarà una agustosa alternativa, attenzione però se viene comprato già pronto, perché sarà farcito con un bello strato di margarina. Acquistarlo nel supermercato è una buona idea, sopratutto perché siamo abituati a prezzi stratosferici e invece lo troverete davvero a buon mercato.
Per quanto riguarda lo stoccafisso o il baccalà, aspettare di rientrare in Italia è una buona idea: il 95% della loro produzione viene esportata nel nostro paese e per quanto riguarda la preparazione gastronomica il proprietario del museo dello stoccafisso di Å i Lofoten mi ha chiesto, molto interessato, come lo cucina mia mamma, in effetti loro si limitano a bollire il pesce e a versarvi sopra una salsa a base di panna acida.
Il problema della alimentazione norvegese è sicuramente la frutta e verdura che si trovano a prezzi indecenti, anche se paragonati ai nostri dell'ultimo anno. Tranne patate e carote, ovviamente. Non si hanno problemi intestinali solo perché il grasso con cui sono preparati i cibi compensa la mancanza di fibre. Lo posso garantire, ma bisogna scarpinare un bel po' per non rischiare l'ingrasso. Se si fa colazione in hotel, si può compensare con i peperoni e i cetrioli freschi che accompagnano i salumi della colazione norvegese.
Guardando i programmi televisivi norvegesi sembra che la maggior parte del cibo preparato in casa consista in "qualcosa" fritto nella margarina. Dal pesce ai salumi, dalla carne al pane. L'uomo dello stoccafisso ci ha spiegato che preferiscono usare la margarina per avere un fritto più croccante, anche se sono a conoscenza delle conseguenze sulla salute.
A merenda c'è la tradizione piacevolissima di farcirsi dei waffles e mangiarli accompagnati da un atazzona di caffè. Si trova il caffè ovunque, spesso anche gratis, pagando solo la prima tazza. Sembra che i norvegesi siano grandissimi consumatori di caffè, un caffè all'americana ma con un sapore molto simile a quello tedesco. I waffles del pomeriggio sono delle cialde fatte con un impasto simile a quello delle crêpes. Vengono cotti su una piastra a forma di quadrifoglio (precisamente cinque cuori uniti a fiore) che le lascia piuttosto soffici, ne ho viste di simili in Abruzzo e anche in Spagna. Ancora calde vengono farcite con marmellata di more o panna acida. Gli alberghi più accoglienti mettono a disposizione l'impasto pronto e una piastra in modo che gli ospiti possano farsi i propri waffles a piacere, naturalmente vicino alla macchina del caffè. Noi li abbiamo fatti ed è stato divertente.
I waffles sono la tradizione culinaria più gradevole che abbiamo incontrato. I boller sono la preparazione gastronomica più buona che abbiamo assaggiato. E questo è quanto, spero possa essere utile.

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